Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere

Piazza della Loggia, 28 maggio 1974

Posted: Maggio 28th, 2020 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Piazza della Loggia, 28 maggio 1974

Il Freccianera 5040, partito da Milano il 12 dicembre 1969 per arrivare a Bologna il 2 agosto 1980, ha fatto tappa a Brescia martedì 28 maggio 1974. Arrivo puntuale alle 10.12 in un cestino della spazzatura posizionato sotto gli archi di piazza della Loggia quand’era in corso una manifestazione indetta dal “Comitato permanente antifascista” per protestare contro una serie di episodi di violenza di matrice fascista avvenuti nella zona negli ultimi due anni.  Una potente esplosione lacera un cielo già plumbeo di pioggia: otto persone muoiono, più di cento rimangono ferite.

Nei primi mesi del 1974 l’atmosfera a Brescia, come in tutto il paese, non era per nulla serena, segnata dal clima pesante delle forti tensioni sociali. In città furono ritrovate diverse bombe di esplicita marca fascista e solo pochi giorni prima, nella notte tra il 18 e il 19 maggio, uno studente di estrema destra, Silvio Ferrari, era morto in seguito all’esplosione di un ordigno da lui stesso trasportato sul suo motorino, non è chiaro se per sua imprudenza, per un difetto tecnico dell’ordigno, o per precisa volontà di chi gliel’aveva consegnata. In quel mese di maggio, inoltre, Brescia era al centro dell’attenzione perché dal suo tribunale era partita l’inchiesta contro il MAR Movimento armato rivoluzionario di Carlo Fumagalli.  In quel periodo l’Italia era scossa dal susseguirsi degli attentati di matrice fascista a sugellare quella strategia eversiva volta a creare nella popolazione uno stato di tensione e paura tale da giustificare o addirittura auspicare svolte di tipo autoritario: 1970 strage di Gioia Tauro, 1972 strage di Peteano, 1973 strage alla Questura di Milano. Pochi  mesi dopo, nell’agosto 1974, sarebbe stata la volta della strage dell’Italicus.

Come per tutte le stragi fasciste che hanno insanguinato il nostro paese, anche per quella di piazza della Loggia subito dopo l’attentato ebbe inizio la danza dei depistaggi, aperta con un coup de théatre del vice questore Aniello Diamare che dispose il lavaggio della piazza da parte degli idranti dei vigili del fuoco per “evitare la vista del sangue e lo sgomento che tale spettacolo rinnova nei cittadini”. L’acqua lavò via ogni possibile indizio. Una sconcertante operazione di pulizia, che consentì ad Aniello Diamare la promozione a questore, e che aprì la lunga serie di circostanze che nel corso delle indagini hanno evidenziato il coinvolgimento dei servizi segreti e di apparati dello Stato nella vicenda.

La prima indagine avviata si concluse nel 1979 con la condanna di alcuni esponenti dell’estrema destra bresciana, ma nel 1982 nel giudizio di secondo grado le condanne vennero commutate in assoluzioni, che vennero a loro volta confermate nel 1985 dalla Corte di cassazione.
Nel 1984, a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, si aprì un secondo filone di indagine contro alcuni rappresentanti della destra eversiva. Ma anche qui gli imputati furono assolti in primo grado per insufficienza di prove e prosciolti in appello con formula piena. Si aprì una terza istruttoria che rinviò a giudizio i sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte (esponenti di spicco di Ordine Nuovo) Pino Rauti, Francesco Delfino e Giovanni Manfredi: nel 2010 la Corte d’Assise emise la sentenza di primo grado con cui assolveva tutti gli imputati, due anni dopo la sentenza venne confermata in appello. Nel 2014 la Corte di Cassazione annullò le assoluzioni di Maggi e Tramonte (ex fonte “Tritone” dei servizi segreti) contro cui venne aperto un nuovo processo d’appello che nel 2015 li condannò all’ergastolo, condanna definitivamente confermata dalla Cassazione nel 2017.

Dopo 43 anni, quindi, e sempre in maniera insufficiente per quanto riguarda il ruolo degli apparti dello Stato e dei servizi segreti italiani e statunitensi e della Nato, anche la magistratura stabilisce la matrice fascista della strage . “Tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia appartengono a un’unica matrice organizzativa”, si legge nella sentenza. Il che di fatto delinea perfettamente l’intreccio di interessi e  protagonisti delle stragi che hanno segnato la storia recente del nostro paese: ci sono settori delle forze armate, settori delle forze dell’ordine, buona parte dei carabinieri, settori della politica, della massoneria e dell’imprenditoria. C’è un importante partecipazione dei servizi segreti italiani e stranieri, soprattutto americani. E viene fatta luce sugli esecutori concreti degli attentati, che sono gli ambienti neofascisti e neonazisti di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale e degli altri piccoli gruppi che ruotano attorno a loro.


Vietato chiedere elemosina!

Posted: Maggio 7th, 2020 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Vietato chiedere elemosina!

La crisi in atto, legata alla pandemia, ha fatto emergere certamente nuove solidarietà e riattivato energie che, troppo spesso, negli ultimi anni parevano sopite. Però ha messo in luce anche l’inadeguatezza a gestire la situazione di tanti solerti funzionari, alla cui discrezione è stata lasciata l’applicazione di norme spesso confuse e poco chiare.

A pagare le conseguenze di una rigidità fuori luogo è stata ieri mattina una signora, solita sostare in via Murri dove chiede qualche spiccio e soprattutto qualcosa da mangiare. I vigili urbani la hanno multata perché stava “arrecando disturbo ai passanti, sedendosi per terra e occupando suolo pubblico”.

Mentre le aziende continuavano a produrre, facendosi beffe delle norme che imponevano la chiusura, anche quando il contagio ha toccato i picchi, divenendone luoghi di trasmissione, spesso, a essere colpiti da atteggiamenti repressivi sono stati gli ultimi, coloro che non avevano altro modo per sopravvivere se non uscire, nonostante i rischi. Come è accaduto ieri mattina.

Ringraziamo i compagni dell’associazione Ya Basta, che, grazie a un volontario delle “Staffette alimentari partigiane” che si trovava a passare, hanno denunciato e fotografato l’episodio, perché sono fatti come questo che mettono a rischio e potrebbero vanificare il lavoro di tanti solidali, che si sono attivati in città per aiutare chi, più di altri, sta pagando le conseguenze della crisi in atto.

Abusi e azioni repressive non solo sono inutili, ma portano alla costruzione di una società autoritaria che disprezza i più deboli. E noi, a questo modello di società, ci opporremo sempre. Anche denunciando episodi come questo.


Portella della Ginestra fu una strage di Stato

Posted: Maggio 1st, 2020 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Portella della Ginestra fu una strage di Stato

Il 1° maggio 1947 una folla di contadini, donne, uomini, bambini, anziani si riunì a Portella della Ginestra per manifestare contro il latifondismo e festeggiare la Festa dei Lavoratori, la prima che si tornava a festeggiare in quella data dopo che il partito fascista ne aveva spostato la ricorrenza al 21 aprile. In Sicilia il Blocco del Popolo, un’alleanza tra socialisti e comunisti, aveva da poco vinto le elezioni regionali. All’improvviso diverse raffiche di mitra raggiunsero la folla, uccidendo 11 persone e ferendone 27.
Le prime indagini si concentrarono sulla mafia e portarono all’arresto di centinaia di mafiosi. Le cose cambiarono quando passarono nelle mani di un ex repubblichino di Salò richiamato in servizio. I mafiosi furono rimessi in libertà. La Corte d’Appello di Palermo rinviò contemporaneamente a giudizio i componenti della banda di Salvatore Giuliano, scagionando la mafia. Fu il primo risultato di un patto fra mafia e istituzioni con lo scopo di destabilizzare il nuovo equilibrio politico della regione, rovesciare la neonata Repubblica e instaurare un nuovo governo autoritario.

E’ la prima di una lunga serie di stragi con esecutori individuati e mandanti ancora ignoti.

Sono sicura che c’era chi quel giorno sapeva quello che sarebbe accaduto, infatti mentre salivamo in festa un signore ci disse: “State salendo cantando e scenderete piangendo”. (testimonianza di Concetta Moschetto).
Così, agli uomini, si presenta il destino: con voce che accusa chi è stato ucciso.
Il destino lo chiamano in causa coloro che non vogliono sia dato un nome agli assassini.
A Portella non fu destino. Fu omicidio premeditato. Come lo sarà per le stragi che seguiranno.
Loriano Macchiavelli, Noi che gridammo al vento, Einaudi, 2015, pag. 315

Il 2 agosto 2017 organizzammo con il Nodo Sociale Antifascista il reading La strategia delle stragi non è mai finita per riannodare alcuni fili della memoria mettendo in evidenza la connessioni tra “trame nere”, mafia e apparati dello Stato: Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Italicus, omicidio di Fausto e Iaio, 2 agosto e Uno Bianca.

Qui l’audio della serata con il contributo, tra gli altri,  di Loriano Macchiavelli


Pino Pinelli, la staffetta del ticinese

Posted: Aprile 26th, 2020 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Pino Pinelli, la staffetta del ticinese

Il secondo appuntamento del percorso di avvicinamento al prossimo 2 agosto organizzato con il Centro studi Lorusso-Giuliani, che abbiamo voluto chiamare “5040 Freccianera. Milano-Bologna. La stagione delle bombe“, sarebbe stata una chiacchierata con Paolo Pasi, autore di Pinelli, una storia (Elèuthera, 2019).

Il lockdown ci ha costretti a rinviare, per ora,  tutte le iniziative in programma, ma non ad abbandonare il percorso con cui vogliamo arrivare al quarantennale della strage della Stazione di Bologna con un approfondimento sul periodo più buio della nostra storia recente, consapevoli che le trame neofasciste e neonaziste non mancano ancora oggi di trovare appoggi per inquinare pericolosamente la vita del paese.

Qui Paolo Pasi, in occasione di questo insolito 25 aprile,  legge un estratto del secondo capitolo del suo libro, dove racconta l’eperienza di Pinelli come staffetta partigiana

 

 

 


25 aprile 2020

Posted: Aprile 25th, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su 25 aprile 2020

Difficile festeggiare questo 25 aprile. Più difficile che mai. Normalmente lo facciamo dando vita a un giorno di lotta, di partecipazione a cortei, in cui cerchiamo di attualizzare la Resistenza in nuove e necessarie resistenze allo sfruttamento e al dominio.

Il 25 aprile 2020 è segnato dalla situazione che tutte e tutti conosciamo. Sentiamo il peso di quelle centinaia di morti al giorno che accrescono un conteggio senza fine, ma che non sono numeri, sono persone, vite, affetti. La nostra resistenza quest’anno è quindi innanzitutto responsabilità che prende concretezza nella solidarietà verso l’altro e nella libertà come visione e sentimento sociale, di tutt*.

L’epidemia Covid-19 sta facendo emergere le contraddizioni strutturali del modello di sviluppo drogato in cui viviamo (uno sviluppo senza progresso?) e delle politiche piegate alla logica del profitto, della competizione e dello sfruttamento, il cui risultato più tragico è lo sfacelo criminale dei sistemi sanitari tagliati, regionalizzati, privatizzati.

Eppure oggi più che mai dobbiamo rimettere in campo forme di resistenza e di lotta: la crisi economica che si è abbattuta su tutte e tutti noi rischia ancora una volta di essere pagata dai più poveri, dagli esclusi, dai precari, dai lavoratori in nero, dai reclusi, dai migranti, ecc. A questo dobbiamo opporci in nuove e incisive forme che abbiano come modello la Resistenza, il resistere, allora come oggi, per dare vita a un mondo diverso, cooperativo perché non competitivo, libero perché senza confini né barriere, basato sul rispetto dell’altro e della natura, che garantisca a tutt* una vita degna. Dobbiamo opporci a tutto ciò per dare vita a una nuova Liberazione.

Lapide ai partigiani, scuole “C. Tambroni”, Via Murri, Bologna


25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Posted: Aprile 21st, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative, Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su 25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Fra il 1943 e il 1945 il Pontevecchio, pur collegato alla città, costituiva quasi un rione a sé stante molto popolare, abitato prevalentemente da operai e braccianti, dove la diffusione di idee antifasciste era iniziata già nei primi anni Venti.  Durante la guerra di liberazione le famiglie del Pontevecchio diedero un contributo importante in termini di donne e uomini attivi nelle formazioni partigiane della città, della provincia e di altre zone italiane, in particolare nelle unità resistenti in Veneto. Nella zona si costituì una fitta rete di basi e punti di riferimento e di incontro per lo sviluppo dell’attività clandestina dei partiti, dei Gruppi di difesa della donna e del Fronte della gioventù.

Il Coordinamento antifascista Murri ha percorso le strade del Pontevecchio con un Trekking Antifascista Urbano, molto partecipato, per scoprire alcuni dei luoghi più significativi per il movimento partigiano della zona. Siamo partiti dalla stazione di San Ruffillo, dove tra il 10 febbraio e il 31 marzo 1945 i nazifascisti uccisero 94 persone prelevate dal carcere di San Giovanni in Monte, nel tentativo di terrorizzare i civili e di controllare i territori immediatamente a ridosso della linea Gotica. Lungo il percorso abbiamo incontrato la lapide di Alceste Giovannini in via Longo, ci siamo soffermati al giardino Renata Viganò, abbiamo ricordato la partecipazione dei partigiani del Pontevecchio alla Resistenza veneta davanti al monumento di piazza Belluno. Nel ricordo di Tito Grazia “Corsaro” a cui è intitolato il centro sociale della Lunetta Gamberini, abbiamo attraversato le strade del quartiere scoprendo monumenti e basi partigiane che testimoniano la grande partecipazione degli abitanti alla lotta di liberazione.

Era il 24 novembre 2019.

Questo è il nostro contributo per 25 aprile 2020, diverso dal solito, in cui non possiamo essere in piazza e in cui le nostre maggiori preoccupazioni sono rivolte alle conseguenze sanitarie e sociali della pandemia. Non possiamo essere in piazza, quindi riaffermiamo con forza, in rete e dai balconi delle nostre case, il valore della Liberazione del nazifascismo e rinnoviamo la volontà di batterci per una società più giusta e libera diffondendo i testi che abbiamo letto in quella occasione e mettendo a disposizione l’audio (che parte dalla tappa di via Longo) di quella bella giornata.

Ora e sempre Resistenza!
Coordinamento antifascista Murri
murri@inventati.org

  1. Qui l’audio
  2. Tappa 4
  3. Tappa 5
  4. Tappa 7
  5. Tappa 8
  6. Tappa 8bis
  7. A Tito Grazia

 

 

 


5040 – Freccianera Milano-Bologna. La stagione delle bombe. – Depistaggi

Posted: Febbraio 7th, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su 5040 – Freccianera Milano-Bologna. La stagione delle bombe. – Depistaggi

Da Piazza Fontana alla stazione di Bologna le indagini della magistratura si sono sempre scontrate contro qualcuno che alterava, affermava il falso, negava il vero o taceva.

Qui l’audio della serata

Questa iniziativa fa parte del percorso di avvicinamento al prossimo 2 agosto 5040 Freccianera. Milano-Bologna. La stagione delle bombe.

Il 12 dicembre 1969, cinquant’anni fa, la bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura apriva una stagione di attentati di mano fascista, che culminava il 2 agosto 1980 con la strage della Stazione di Bologna, di cui ricorre quest’anno il quarantennale. Un disegno eversivo che ha percorso come un Freccianera l’intero paese fermando le lotte di studenti e operai, progettato per seminare disordine e terrore ed evocare sbocchi di tipo autoritario, il cui principale attore fu lo stato: mandante delle stragi, autore del depistaggio, responsabile degli insabbiamenti della verità.

Vogliamo continuare a ripercorrere la narrazione di quel decennio per sottrarlo alla vuota retorica, alle falsificazioni, all’oblio nella consapevolezza che le trame neofasciste e neonaziste non mancano ancora oggi di trovare appoggi per inquinare pericolosamente la vita del paese.

 


Il nero della Lega

Posted: Gennaio 17th, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Il nero della Lega

Serata molto partecipata al centro sociale Villa Paradiso per la presentazione de Il libro nero della Lega con gli autori Giovanni Tizian e Stefano Vergine.

Qui l’audio della serata

 


I demoni di Salvini. I postnazisti e la Lega

Posted: Settembre 13th, 2019 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su I demoni di Salvini. I postnazisti e la Lega

Chiedersi se Matteo Salvini sia fascista non è solo un esercizio inutile, è un grave errore. Perché vuol dire cercare quello che non c’è.
Il fascismo è finito con Mussolini. Quella che non si è mai spenta è la fiamma culturale e ideologica che lo ha alimentato.
Centinaia di ore di interviste condotte dal giornalista Claudio Gatti che ricostruiscono un pezzo di storia politica italiana rimasto finora sconosciuto. È la storia di una macchinazione condotta da un manipolo di persone che, dopo aver metabolizzato nazismo e fascismo, ha saputo infiltrarsi, con idee reazionarie ed eversive, all’interno di un veicolo politico nuovo: la Lega Nord.
Maurizio Murelli, Franco Freda, Roberto Fiore e Mario Tuti sono alcuni dei nomi che ricorrono in questa storia. Tutti protagonisti, a vario livello, della strategia della tensione in Italia. Murelli fu arrestato e incriminato per il lancio delle bombe che uccisero l’agente Marino; Freda fu riconosciuto come organizzatore della strage di Piazza Fontana, ma dichiarato non più processabile perché assolto nei processi precedenti; Fiore scappò a Londra per non essere interrogato sulla strage di Bologna; Tuti fu accusato di aver fornito l’esplosivo per la strage dell’Italicus.
Matteo Salvini, come in precedenza Umberto Bossi, non ha sposato apertamente il pensiero postnazista. Ha fatto di peggio: se ne è servito cinicamente per emergere e rimanere al centro dell’attenzione nazionale.

Qui il podcast sul libro pubblicato su La Repubblica

 


Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Posted: Giugno 15th, 2019 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Trekking antifascista a Cà del Vento

10 km di percorso lungo le tracce della 62esima e 66esima Brigata Garibaldi.

Qui l’audio della giornata