Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere

Belluno, parco comunale Città di Bologna: ultima tappa del trekking antifascista “Sulle strade del Pontevecchio”

Posted: Agosto 25th, 2020 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Belluno, parco comunale Città di Bologna: ultima tappa del trekking antifascista “Sulle strade del Pontevecchio”

Ingresso del parco comunale Città di Bologna

Di passaggio a Belluno, abbiamo fatto… l’ultima tappa del trekking antifascista “Sulle strade del Pontevecchio” nel parco comunale Città di Bologna dove una lapide ricorda i partigiani bolognesi morti sulle montagne bellunesi durante la Resistenza. Molti furono i ragazzi del Pontevecchio che parteciparono alla spedizione in Veneto durante l’inverno ’43-’44, di essi sette non fecero più ritorno.

Rimandiamo al resoconto del trekking per la lettura di alcune testimonianze di partigiani che hanno operato nel bellunese.

Qui invece vogliamo ricordare, con le parole annotate nel diario di Giorgio Vicchi, la morte di Flavio Tampieri (Ramarro) davanti alla cui casa di via Magini abbiamo sostato:

“Verso le 8.30 del mattino, mentre da poco svegli, ancora giacevano a riposare, venivano improvvisamente attaccati da una pattuglia di circa 30 tedeschi, i quali, intravistili, dalle fenditure della baracca urlavano loro il chi va là, iniziando contemporaneamente il fuoco da pochi metri. Il partigiano Righi [Duilio Astri], malgrado fosse scalzo, si buttava decisamente fuori impugnando la sua pistola automatica, e consigliando il compagno di fare preciso. Ma mentre il primo raggiungeva incolume, pur tra le raffiche, il bosco dopo aver sparato anche un colpo contro i nemici, il compagno Ramarro, forse meno deciso, veniva colpito da raffiche di mitra e ucciso. Il compagno Righi […] passati i tedeschi risaliva ancora alla baracca, che trovava bruciata. Davanti alla baracca vi era il cadavere del compagno, che i tedeschi avevano tentato di bruciare” [Giorgio Vicchi, Diario partigiano, 31 marzo 1944 – 24 giugno 1944, dattiloscritto, Archivio Istituto Ferruccio Parri, Bologna]

 

 


25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Posted: Aprile 21st, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative, Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su 25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Fra il 1943 e il 1945 il Pontevecchio, pur collegato alla città, costituiva quasi un rione a sé stante molto popolare, abitato prevalentemente da operai e braccianti, dove la diffusione di idee antifasciste era iniziata già nei primi anni Venti.  Durante la guerra di liberazione le famiglie del Pontevecchio diedero un contributo importante in termini di donne e uomini attivi nelle formazioni partigiane della città, della provincia e di altre zone italiane, in particolare nelle unità resistenti in Veneto. Nella zona si costituì una fitta rete di basi e punti di riferimento e di incontro per lo sviluppo dell’attività clandestina dei partiti, dei Gruppi di difesa della donna e del Fronte della gioventù.

Il Coordinamento antifascista Murri ha percorso le strade del Pontevecchio con un Trekking Antifascista Urbano, molto partecipato, per scoprire alcuni dei luoghi più significativi per il movimento partigiano della zona. Siamo partiti dalla stazione di San Ruffillo, dove tra il 10 febbraio e il 31 marzo 1945 i nazifascisti uccisero 94 persone prelevate dal carcere di San Giovanni in Monte, nel tentativo di terrorizzare i civili e di controllare i territori immediatamente a ridosso della linea Gotica. Lungo il percorso abbiamo incontrato la lapide di Alceste Giovannini in via Longo, ci siamo soffermati al giardino Renata Viganò, abbiamo ricordato la partecipazione dei partigiani del Pontevecchio alla Resistenza veneta davanti al monumento di piazza Belluno. Nel ricordo di Tito Grazia “Corsaro” a cui è intitolato il centro sociale della Lunetta Gamberini, abbiamo attraversato le strade del quartiere scoprendo monumenti e basi partigiane che testimoniano la grande partecipazione degli abitanti alla lotta di liberazione.

Era il 24 novembre 2019.

Questo è il nostro contributo per 25 aprile 2020, diverso dal solito, in cui non possiamo essere in piazza e in cui le nostre maggiori preoccupazioni sono rivolte alle conseguenze sanitarie e sociali della pandemia. Non possiamo essere in piazza, quindi riaffermiamo con forza, in rete e dai balconi delle nostre case, il valore della Liberazione del nazifascismo e rinnoviamo la volontà di batterci per una società più giusta e libera diffondendo i testi che abbiamo letto in quella occasione e mettendo a disposizione l’audio (che parte dalla tappa di via Longo) di quella bella giornata.

Ora e sempre Resistenza!
Coordinamento antifascista Murri
murri@inventati.org

  1. Qui l’audio
  2. Tappa 4
  3. Tappa 5
  4. Tappa 7
  5. Tappa 8
  6. Tappa 8bis
  7. A Tito Grazia

 

 

 


Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Posted: Giugno 15th, 2019 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Trekking antifascista a Cà del Vento

10 km di percorso lungo le tracce della 62esima e 66esima Brigata Garibaldi.

Qui l’audio della giornata

 

 


Verso la pianura. Da porta Lame a Sabbiuno di Piano

Posted: Aprile 14th, 2019 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Verso la pianura. Da porta Lame a Sabbiuno di Piano

Le nuvole e la pioggia non hanno fermato il desiderio di camminare all’insegna dell’antifascismo.
Una quarantina di persone hanno preso parte al trekking che da porta Lame ci ha portati al monumento di Sabbiuno di Piano nel comune di Castel Maggiore.  Lo storico Enrico Cavalieri ci accompagnati lungo il percorso illustrandoci le dinamiche che portarono alla pianurizzazione della Resistenza, dove le azioni delle SAP furono supportate dalla collaborazione di tante famiglie di contadini che trasformarono le loro abitazioni in basi d’appoggio per i partigiani.

 

 


Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Posted: Settembre 22nd, 2018 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Una bellissima giornata all’insegna dell’antifascismo si è appena conclusa sulla strada che percorsero i  partigiani prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte per essere fucilati a Sabbiuno

Prima tappa: San Giovanni in Monte. Il prof. Alberto Preti ci racconta come, dove oggi centinaia di studenti passano ogni giorno e si siedono a chiacchere, durante la Resistenza furono allo stesso modo centinaia i ragazzi che passarono da quelle mura ma per essere imprigionati perché partigiani antifascisti. Ed è proprio da qui che partirono, non si sa se a piedi o trasportati da mezzi militari, i partigiani che furono poi fucilati a Sabbiuno.

Il cammino inizia, seconda tappa alla fontanella di Villa Ghigi, ne approfittiamo per rinfrescarci e per fare qualche domanda al professore. Lui ci racconta di Villa Ghigi, da tenuta privata di un potente fascista a patrimonio pubblico, e poi della 7^ Gap, ragazzi coraggiosi e anche un po’ incoscienti, come Tempesta e Terremoto.

Dopo qualche chilometro si giunge all’Eremo di Ronzano, qui dopo un non breve rifocillamento offerto dal Coordinamento, è frate Benito Fusco ad intrattenerci, ci parla dell’Eremo e ci parla delle storie dei ragazzi e delle famiglie eritree che sono ospitate lì, ci parla di Giustizia sociale, libertà e solidarietà.

E poi su, dritti fino a Sabbiuno di Paderno, la strada è lunga e fa caldo ma la voglia di arrivare su per ricordare i caduti per la nostra libertà è tanta e allora nonostante tutto arriviamo in fretta. A Sabbiuno ci accolgono le torte e una signora molto anziana e molto felice di vederci là. Il prof. ci racconta dell’eccidio e ci dice che fu lui, ben 24 anni fa, ad incrociare i dati dei registri carcerari, arrivando a dare un’identità a 58 di quei corpi martoriati ritrovati tra i calanchi.

Poi ci raggiunge il sig. Pietro Ospitali, curatore storico del monumento, che ci spiega come Sabbiuno sia la tragica conclusione della battaglia di Porta Lame e di come quei ragazzi ci fossero nati con lo spirito dell’antifascismo, trasmesso dalle loro stesse madri. Finisce con una riflessione sul monumento stesso, di come di sposi perfettamente con la natura aspra di quei luoghi e di come sia costantemente in pericolo a causa della frana che avanza e dell’incuria a cui è soggetto per la mancanza di fondi.

L’ultimo intervento parte da una scatola grigia strana e viene riprodotto dai megafoni che circondano il luogo, racconta le stesse cose ma l’atmosfera si stranisce.

Il sentiero che porta al monumento è affiancato da grossi massi ed ognuno di questi porta inciso il nome di un partigiano, l’ultimo dice “47 sconosciuti”, ma per noi tutt* non lo sono affatto.