Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere

25 aprile 2020

Posted: Aprile 25th, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su 25 aprile 2020

Difficile festeggiare questo 25 aprile. Più difficile che mai. Normalmente lo facciamo dando vita a un giorno di lotta, di partecipazione a cortei, in cui cerchiamo di attualizzare la Resistenza in nuove e necessarie resistenze allo sfruttamento e al dominio.

Il 25 aprile 2020 è segnato dalla situazione che tutte e tutti conosciamo. Sentiamo il peso di quelle centinaia di morti al giorno che accrescono un conteggio senza fine, ma che non sono numeri, sono persone, vite, affetti. La nostra resistenza quest’anno è quindi innanzitutto responsabilità che prende concretezza nella solidarietà verso l’altro e nella libertà come visione e sentimento sociale, di tutt*.

L’epidemia Covid-19 sta facendo emergere le contraddizioni strutturali del modello di sviluppo drogato in cui viviamo (uno sviluppo senza progresso?) e delle politiche piegate alla logica del profitto, della competizione e dello sfruttamento, il cui risultato più tragico è lo sfacelo criminale dei sistemi sanitari tagliati, regionalizzati, privatizzati.

Eppure oggi più che mai dobbiamo rimettere in campo forme di resistenza e di lotta: la crisi economica che si è abbattuta su tutte e tutti noi rischia ancora una volta di essere pagata dai più poveri, dagli esclusi, dai precari, dai lavoratori in nero, dai reclusi, dai migranti, ecc. A questo dobbiamo opporci in nuove e incisive forme che abbiano come modello la Resistenza, il resistere, allora come oggi, per dare vita a un mondo diverso, cooperativo perché non competitivo, libero perché senza confini né barriere, basato sul rispetto dell’altro e della natura, che garantisca a tutt* una vita degna. Dobbiamo opporci a tutto ciò per dare vita a una nuova Liberazione.

Lapide ai partigiani, scuole “C. Tambroni”, Via Murri, Bologna


25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Posted: Aprile 21st, 2020 | Author: | Filed under: Iniziative, Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su 25 aprile 2020 – Da casa lungo le strade del Pontevecchio

Fra il 1943 e il 1945 il Pontevecchio, pur collegato alla città, costituiva quasi un rione a sé stante molto popolare, abitato prevalentemente da operai e braccianti, dove la diffusione di idee antifasciste era iniziata già nei primi anni Venti.  Durante la guerra di liberazione le famiglie del Pontevecchio diedero un contributo importante in termini di donne e uomini attivi nelle formazioni partigiane della città, della provincia e di altre zone italiane, in particolare nelle unità resistenti in Veneto. Nella zona si costituì una fitta rete di basi e punti di riferimento e di incontro per lo sviluppo dell’attività clandestina dei partiti, dei Gruppi di difesa della donna e del Fronte della gioventù.

Il Coordinamento antifascista Murri ha percorso le strade del Pontevecchio con un Trekking Antifascista Urbano, molto partecipato, per scoprire alcuni dei luoghi più significativi per il movimento partigiano della zona. Siamo partiti dalla stazione di San Ruffillo, dove tra il 10 febbraio e il 31 marzo 1945 i nazifascisti uccisero 94 persone prelevate dal carcere di San Giovanni in Monte, nel tentativo di terrorizzare i civili e di controllare i territori immediatamente a ridosso della linea Gotica. Lungo il percorso abbiamo incontrato la lapide di Alceste Giovannini in via Longo, ci siamo soffermati al giardino Renata Viganò, abbiamo ricordato la partecipazione dei partigiani del Pontevecchio alla Resistenza veneta davanti al monumento di piazza Belluno. Nel ricordo di Tito Grazia “Corsaro” a cui è intitolato il centro sociale della Lunetta Gamberini, abbiamo attraversato le strade del quartiere scoprendo monumenti e basi partigiane che testimoniano la grande partecipazione degli abitanti alla lotta di liberazione.

Era il 24 novembre 2019.

Questo è il nostro contributo per 25 aprile 2020, diverso dal solito, in cui non possiamo essere in piazza e in cui le nostre maggiori preoccupazioni sono rivolte alle conseguenze sanitarie e sociali della pandemia. Non possiamo essere in piazza, quindi riaffermiamo con forza, in rete e dai balconi delle nostre case, il valore della Liberazione del nazifascismo e rinnoviamo la volontà di batterci per una società più giusta e libera diffondendo i testi che abbiamo letto in quella occasione e mettendo a disposizione l’audio (che parte dalla tappa di via Longo) di quella bella giornata.

Ora e sempre Resistenza!
Coordinamento antifascista Murri
murri@inventati.org

  1. Qui l’audio
  2. Tappa 4
  3. Tappa 5
  4. Tappa 7
  5. Tappa 8
  6. Tappa 8bis
  7. A Tito Grazia

 

 

 


Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Posted: Giugno 15th, 2019 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti

Trekking antifascista a Cà del Vento

10 km di percorso lungo le tracce della 62esima e 66esima Brigata Garibaldi.

Qui l’audio della giornata

 

 


Verso la pianura. Da porta Lame a Sabbiuno di Piano

Posted: Aprile 14th, 2019 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Verso la pianura. Da porta Lame a Sabbiuno di Piano

Le nuvole e la pioggia non hanno fermato il desiderio di camminare all’insegna dell’antifascismo.
Una quarantina di persone hanno preso parte al trekking che da porta Lame ci ha portati al monumento di Sabbiuno di Piano nel comune di Castel Maggiore.  Lo storico Enrico Cavalieri ci accompagnati lungo il percorso illustrandoci le dinamiche che portarono alla pianurizzazione della Resistenza, dove le azioni delle SAP furono supportate dalla collaborazione di tante famiglie di contadini che trasformarono le loro abitazioni in basi d’appoggio per i partigiani.

 

 


Foibe e confine orientale

Posted: Febbraio 9th, 2019 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Foibe e confine orientale

In occasione della Giornata del Ricordo assistiamo ogni anno a squallide iniziative e a interventi sulla “questione delle foibe” che manifestano posizioni strumentali e prive di ogni fondamento storico su quella che fu l’occupazione della Jugoslavia.

Crediamo che solo una verità integrale permetta di dare una risposta culturale e politica determinata, basata sui fatti della storia e sulla realtà, contro le menzongne e le falsità di forze reazionarie funzionali allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali  organizzazioni fasciste dell’estrema destra.

Qui l’audio dell’incontro

 


Ravensbruck il lager delle donne

Posted: Gennaio 25th, 2019 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Ravensbruck il lager delle donne

Fra il 1939 e il 1945 nel campo di concentramento femminile di Ravensbruck lo Stato nazista rinchiuse le donne giudicate «depravate e devianti»: lesbiche, prostitute, donne rom, ebree, testimoni di Geova, senza fissa dimora, malate di mente, disabili, oppositrici politiche, attiviste della resistenza, comuniste, vagabonde, mendicanti, ladre…Vi passarono circa 130.000 donne provenienti da 20 paesi europei e molte vi morirono.

Qui il documentario della regista Ambra Laurenzi


Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Posted: Settembre 22nd, 2018 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Una bellissima giornata all’insegna dell’antifascismo si è appena conclusa sulla strada che percorsero i  partigiani prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte per essere fucilati a Sabbiuno

Prima tappa: San Giovanni in Monte. Il prof. Alberto Preti ci racconta come, dove oggi centinaia di studenti passano ogni giorno e si siedono a chiacchere, durante la Resistenza furono allo stesso modo centinaia i ragazzi che passarono da quelle mura ma per essere imprigionati perché partigiani antifascisti. Ed è proprio da qui che partirono, non si sa se a piedi o trasportati da mezzi militari, i partigiani che furono poi fucilati a Sabbiuno.

Il cammino inizia, seconda tappa alla fontanella di Villa Ghigi, ne approfittiamo per rinfrescarci e per fare qualche domanda al professore. Lui ci racconta di Villa Ghigi, da tenuta privata di un potente fascista a patrimonio pubblico, e poi della 7^ Gap, ragazzi coraggiosi e anche un po’ incoscienti, come Tempesta e Terremoto.

Dopo qualche chilometro si giunge all’Eremo di Ronzano, qui dopo un non breve rifocillamento offerto dal Coordinamento, è frate Benito Fusco ad intrattenerci, ci parla dell’Eremo e ci parla delle storie dei ragazzi e delle famiglie eritree che sono ospitate lì, ci parla di Giustizia sociale, libertà e solidarietà.

E poi su, dritti fino a Sabbiuno di Paderno, la strada è lunga e fa caldo ma la voglia di arrivare su per ricordare i caduti per la nostra libertà è tanta e allora nonostante tutto arriviamo in fretta. A Sabbiuno ci accolgono le torte e una signora molto anziana e molto felice di vederci là. Il prof. ci racconta dell’eccidio e ci dice che fu lui, ben 24 anni fa, ad incrociare i dati dei registri carcerari, arrivando a dare un’identità a 58 di quei corpi martoriati ritrovati tra i calanchi.

Poi ci raggiunge il sig. Pietro Ospitali, curatore storico del monumento, che ci spiega come Sabbiuno sia la tragica conclusione della battaglia di Porta Lame e di come quei ragazzi ci fossero nati con lo spirito dell’antifascismo, trasmesso dalle loro stesse madri. Finisce con una riflessione sul monumento stesso, di come di sposi perfettamente con la natura aspra di quei luoghi e di come sia costantemente in pericolo a causa della frana che avanza e dell’incuria a cui è soggetto per la mancanza di fondi.

L’ultimo intervento parte da una scatola grigia strana e viene riprodotto dai megafoni che circondano il luogo, racconta le stesse cose ma l’atmosfera si stranisce.

Il sentiero che porta al monumento è affiancato da grossi massi ed ognuno di questi porta inciso il nome di un partigiano, l’ultimo dice “47 sconosciuti”, ma per noi tutt* non lo sono affatto.