Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere

Foibe e confine orientale

Posted: Febbraio 9th, 2019 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Foibe e confine orientale

In occasione della Giornata del Ricordo assistiamo ogni anno a squallide iniziative e a interventi sulla “questione delle foibe” che manifestano posizioni strumentali e prive di ogni fondamento storico su quella che fu l’occupazione della Jugoslavia.

Crediamo che solo una verità integrale permetta di dare una risposta culturale e politica determinata, basata sui fatti della storia e sulla realtà, contro le menzongne e le falsità di forze reazionarie funzionali allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali  organizzazioni fasciste dell’estrema destra.

Qui l’audio dell’incontro

 


Ravensbruck il lager delle donne

Posted: Gennaio 25th, 2019 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Ravensbruck il lager delle donne

Fra il 1939 e il 1945 nel campo di concentramento femminile di Ravensbruck lo Stato nazista rinchiuse le donne giudicate «depravate e devianti»: lesbiche, prostitute, donne rom, ebree, testimoni di Geova, senza fissa dimora, malate di mente, disabili, oppositrici politiche, attiviste della resistenza, comuniste, vagabonde, mendicanti, ladre…Vi passarono circa 130.000 donne provenienti da 20 paesi europei e molte vi morirono.

Qui il documentario della regista Ambra Laurenzi


1938 – 2018 Le leggi razziste

Posted: Novembre 30th, 2018 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su 1938 – 2018 Le leggi razziste

Il 5 settembre 1938 veniva pubblicato il Regio Decreto Legge 1340, la prima delle leggi razziali italiane vouta da Benito Mussolini che ordinava l’esclusione delle persone ebree dalle scuole. Nei mesi successivi seguirono altri decreti con cui a una parte dei cittadini e delle cittadine italiane vennero negati prima i diritti politici e poi quelli civili.
Ottant’anni dopo siamo davanti a un nuovo “razzismo di Stato”, culminato nel decreto sicurezza recentemente approvato e preparato negli anni scorsi da leggi come la Turco-Napolitano, la Bossi-Fini, i decreti Maroni, la realpolitik di Minniti e da un crescente razzismo degli italiani.

 


Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Posted: Settembre 22nd, 2018 | Author: | Filed under: Trekking antifascisti | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Da San Giovanni in Monte a Sabbiuno

Una bellissima giornata all’insegna dell’antifascismo si è appena conclusa sulla strada che percorsero i  partigiani prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte per essere fucilati a Sabbiuno

Prima tappa: San Giovanni in Monte. Il prof. Alberto Preti ci racconta come, dove oggi centinaia di studenti passano ogni giorno e si siedono a chiacchere, durante la Resistenza furono allo stesso modo centinaia i ragazzi che passarono da quelle mura ma per essere imprigionati perché partigiani antifascisti. Ed è proprio da qui che partirono, non si sa se a piedi o trasportati da mezzi militari, i partigiani che furono poi fucilati a Sabbiuno.

Il cammino inizia, seconda tappa alla fontanella di Villa Ghigi, ne approfittiamo per rinfrescarci e per fare qualche domanda al professore. Lui ci racconta di Villa Ghigi, da tenuta privata di un potente fascista a patrimonio pubblico, e poi della 7^ Gap, ragazzi coraggiosi e anche un po’ incoscienti, come Tempesta e Terremoto.

Dopo qualche chilometro si giunge all’Eremo di Ronzano, qui dopo un non breve rifocillamento offerto dal Coordinamento, è frate Benito Fusco ad intrattenerci, ci parla dell’Eremo e ci parla delle storie dei ragazzi e delle famiglie eritree che sono ospitate lì, ci parla di Giustizia sociale, libertà e solidarietà.

E poi su, dritti fino a Sabbiuno di Paderno, la strada è lunga e fa caldo ma la voglia di arrivare su per ricordare i caduti per la nostra libertà è tanta e allora nonostante tutto arriviamo in fretta. A Sabbiuno ci accolgono le torte e una signora molto anziana e molto felice di vederci là. Il prof. ci racconta dell’eccidio e ci dice che fu lui, ben 24 anni fa, ad incrociare i dati dei registri carcerari, arrivando a dare un’identità a 58 di quei corpi martoriati ritrovati tra i calanchi.

Poi ci raggiunge il sig. Pietro Ospitali, curatore storico del monumento, che ci spiega come Sabbiuno sia la tragica conclusione della battaglia di Porta Lame e di come quei ragazzi ci fossero nati con lo spirito dell’antifascismo, trasmesso dalle loro stesse madri. Finisce con una riflessione sul monumento stesso, di come di sposi perfettamente con la natura aspra di quei luoghi e di come sia costantemente in pericolo a causa della frana che avanza e dell’incuria a cui è soggetto per la mancanza di fondi.

L’ultimo intervento parte da una scatola grigia strana e viene riprodotto dai megafoni che circondano il luogo, racconta le stesse cose ma l’atmosfera si stranisce.

Il sentiero che porta al monumento è affiancato da grossi massi ed ognuno di questi porta inciso il nome di un partigiano, l’ultimo dice “47 sconosciuti”, ma per noi tutt* non lo sono affatto.

 


Fausto e Iaio. La speranza muore a 18 anni

Posted: Settembre 13th, 2018 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su Fausto e Iaio. La speranza muore a 18 anni

Continuiamo nel tentativo di riannodare i fili della memoria e di cercare le connessioni tra le “trame nere”, la criminalità organizzata e gli apparati dello Stato.

Qui l’audio della serata


Rapido 904. Una ferita ancora aperta

Posted: Giugno 18th, 2018 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Rapido 904. Una ferita ancora aperta

E’ il 23 dicembre 1984, due giorni prima del Natale. Il treno rapido 904 è partito da Napoli alle 12.55. Alle 19.08, quando ha lasciato da mezz’ora la stazione di Firenze, una terribile esplosione, partita dal vagone 9 di seconda classe, lo squarcia e ne arresta la corsa. L’effetto è ancora più devastante poiché lo scoppio avviene nella Grande Galleria dell’Appennino, tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro, la stessa zona dove dieci anni prima era avvenuta la strage dell’Italicus. I morti sono sedici, fra i quali tre bambini e un’intera famiglia, 267 i feriti, di cui alcuni in modo molto grave.

 


A volte ritornano… Vecchi e nuovi fascismi a confronto

Posted: Aprile 24th, 2018 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su A volte ritornano… Vecchi e nuovi fascismi a confronto

Cosa accomuna e cosa divide il ventennio mussoliniano e i neofascisti d Casapound e simili?
Ormai tutti i partiti/movimenti neofascisti sono stati sdoganati dalla narrazione dei media mainstream. Durante l’ultima campagna elettorale Simone Di Stefano, candidato premier di Casapound, è riuscito a comparire in svariati talk show televisivi, da quello di Enrico Mentana a quello di Corrado Formigli. Questi “giornalisti”, nel nome della tanto decantata libertà di parola e per fare qualche ascolto in più, non si sono resi conto della gravità del dare credibilità a questi soggetti?
Contemporaneamente in molte città d’Italia, Bologna compresa, Casapound e Forza Nuova hanno potuto portare avanti impunemente in campagna elettorale banchetti da cui far passare i propri messaggi sessisti, razzisti e xenofobi, con il placet delle istituzioni locali.

 


Una generazione scomparsa. I mondiali in Argentina del 1978

Posted: Marzo 21st, 2018 | Author: | Filed under: Iniziative | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Una generazione scomparsa. I mondiali in Argentina del 1978

“La dittatura militare argentina godeva di buona salute e per provarlo organizzò l’unidicesimo campionato del mondo di calcio. Parteciparono dieci paesi europei, quattro americani, Iran e Tunisia.
Il Papa inviò la propria benedizione.
Al suono della marcia militare, il generale Videla decorò Havelange nella cerimonia di inaugurazione nello stadio Monumental di Buenos Aires.
Ad alcuni passi da lì, era in pieno funzionamento l’Auschwitz argentino, il centro di tormento e sterminio dell’ESMA, la Scuola Meccanica dell’Esercito. E alcuni chilometri più in là gli aerei gettavano i prigionieri vivi in fondo al mare.”
Alla fine il mondo può vedere la vera immagine dell’Argentina”, celebrò il presidente della Fifa davanti alle telecamere. Henry Kissinger, invitato speciale, annunciò: “Questo paese ha un grande futuro”. E il capitano della squadra tedesca Berti Vogts, che diede il calcio di inizio, alcuni giorni dopo dichiarò: “L’Argentina è un paese dove regna l’ordine. Io non ho visto nessun prigioniero politico”.
(Eduardo Galeano)

Qui il trailer del docu-film


Basta propaganda razzista e fascista negli spazi del Quartiere Santo Stefano!

Posted: Ottobre 16th, 2017 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Basta propaganda razzista e fascista negli spazi del Quartiere Santo Stefano!

Dopo la passerella fascista del 28 giugno scorso per Via Santo Stefano, quando la presentazione di un fumetto d’ispirazione neofascista con la presenza di esponenti di Forza Nuova e CasaPound ha bloccato il quartiere e ha visto uno spropositato e immotivato spiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa, il 7 ottobre scorso Piazza Trento e Trieste è stata lasciata in mano a «Bulagnna Dsdadet», nuova sigla fascista, protetta da un’inaudita presenza di polizia e carabinieri, con persino l’installazione di barriere antisfondamento.

Dopo tutto questo, la sera del 16 ottobre alle h.20.30 il Quartiere Santo Stefano assisterà all’ennesima messinscena fascista alla sala Marco Biagi del Baraccano con la Lega Nord che organizza un’iniziativa di presentazione del libro «Maometto e il suo Allah», ultima «opera» di Magdi Cristiano Allam, «giornalista», che da quando si è convertito al cristianesimo ha preso posizioni sempre più vicine a quelle dell’estrema destra xenofoba.

Sul suo blog Allam scrive «la mia priorità è salvare gli italiani, gli imprenditori, i lavoratori, i disoccupati, le famiglie, i giovani, i pensionati, i sindaci, le Forze armate e dell’ordine, per promuovere insieme un Fronte di Liberazione degli Italiani dalla dittatura Eurocratica, finanziaria e relativista che sta perpetrando il crimine epocale di trasformare l’Italia ricca in italiani poveri».

Altra posizione scandalosa di questo soggetto è sulla strage della stazione di Bologna: è fermamente convinto della pista palestinese.

Tutti coloro che portano avanti questi pensieri non devono avere più alcuno spazio nel Quartiere Santo Stefano, a Bologna e in qualsiasi altra città d’Italia.

Diamo appuntamento per un presidio creativo lunedì 16 ottobre alle h.19.30 in piazza di Porta Santo Stefano, per ribadire che il Quartiere Santo Stefano è antifascista e antirazzista e per far capire a Magdi Cristiano Allam e a tutti i razzisti e fascisti che non possono continuare a fomentare odio indisturbati nel nostro quartiere.


La nostra sicurezza

Posted: Ottobre 4th, 2013 | Author: | Filed under: News | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su La nostra sicurezza

Il nostro quartiere ha sicuramente una miriade di problemi e situazioni critiche.
I continui tagli ai servizi sociali che da decenni le amministrazioni cittadine stanno adottando si fanno sentire anche qui.
Rette insostenibili per gli asili nido, caro-libri nelle scuole, biglietti dell’autobus sempre più costosi,  servizi per gli anziani salati e insufficienti, poche aree verdi, poche e malandate aree giochi per i bambini, traffico e inquinamento sempre più dannoso per la salute (vedi il rapporto 2012 dell’ARPA Emilia Romagna), amianto nei tetti come nel caso dell’ex caserma Mazzoni in via delle Armi.
E potremmo continuare ancora a lungo…
A fronte di tutto ciò i vertici cittadini (sindaco, questore e prefetto) e di quartiere (la presidente PDL Giorgetti) elaborano “soluzioni” volte a recuperare la loro credibilità ed il loro potere perduto, piuttosto che tentare di realizzare azioni amministrative e sociali che tengano conto della disparità e del disagio economico sempre più evidente nella maggior parte della popolazione.
Cosa ci può essere di meglio che presentarsi come i paladini della sicurezza gonfiando ad arte i rari episodi eclatanti sintomatici delle condizioni individuali e sociali esistenti e sostenendo nei fatti le ideologie razziste e liberticide della destra estrema?
Non hanno mosso un dito contro la presenza di una sede dichiaratamente neofascista (Casa Pound) in via Malvolta, vera fonte di insicurezza per i cittadini che si sono dovuti sorbire energumeni che inneggiano a Hitler in mezzo alla notte e minacciano giovani studenti antifascisti davanti a scuola.
Ora questi stessi figuri si proporranno come volontari senza macchia e senza paura indossando sopra alle svastiche le divise di “assistenti civici”: i novelli pattuglianti inventati dai nostri amministratori.
Una bella soluzione, non c’è che dire: fomentare la paura e farsi paladini della sicurezza per far sopravvivere un potere che rappresenta sempre più solo se stesso, occupato com’è nella difesa di interessi personali e ladrocini con la sola preoccupazione di non ledere gli agi di una parte sempre più ristretta della popolazione.
E quale sicurezza poi?
Sicurezza per noi sono i servizi sociali: scuola accessibile a tutti-e, trasporti a prezzi calmierati, qualità dell’aria, parchi pubblici e piste ciclabili (quelle vere!), ospedali in grado di garantire cure efficienti, case per tutti, servizi agli anziani.
Sicurezza è potere girare per strada senza che qualcuno in divisa ti chieda una carta d’identità o un permesso di soggiorno; è potere usufruire di iniziative culturali e di spazi sociali.
Pattuglie in divisa o in abiti civili, telecamere e forzuti neofascisti più o meno dichiarati sono invece solo fonte di insicurezza e di pericolo.
Guardiamoci bene negli occhi, noi che abitiamo il quartiere: cosa dobbiamo temere? Uno schiamazzo, un accento straniero o piuttosto la devastazione sistemica ambientale, sociale, culturale in cui i  governanti ci vogliono costringere?